36 finestre
Hanno deciso di dare il bianco in casa. Un bidone pieno di pennelli è appoggiato alla seconda finestra del loro balcone al primo piano. Useranno il cambiamento per attuare un cambiamento.
Hanno lavato tutte le tende del loro appartamento: le hanno stese fuori stamattina e da quel momento danzano chiare al vento, sospese, e allo stesso modo impossibilitate alla fuga. Lo sanno, le tende, che si tratta solo di un’interruzione momentanea della loro funzione: hanno dato una possibilità alla luce di entrare dalle finestre.
Sta imparando ad andare in bicicletta senza rotelle: ogni pomeriggio, arriva nella nostra corte interna e prova, non per molto, ci mancherebbe, ma non molla. Mi sembra che si dia coraggio cantando ogni giorno la stessa canzone dell’Uomo Ragno. Mi sembra che lo sappia che non è semplice mantenere l’equilibrio, ma o la mamma o il papà lo incoraggiano. Scendono a turni con lui, e gli reggono la sella. Vedrai che ce la fai.
Hanno una decina di piante grasse sul loro terrazzo stretto. Stasera sono usciti con la loro bambina che cammina a malapena. A lei non rimarrà probabilmente nessun ricordo di questi giorni interrotti perché è davvero troppo piccola. Io, di loro tre, non dimenticherò il fatto che ho cominciato a salutarli ogni volta che posso, anche se ci separano 30-40 metri e stanno in un condominio diverso dal mio. Li guardavo e basta, prima. Ora li vedo.
Ha portato fuori delle piante nuove. Prima si sporgevano piccole dalla sua finestra. Ora le ha trapiantate in vasi più grandi, e le innaffia ogni due o tre giorni: è un impegno, è una fiducia che si estende al di là di questo ora.
Sono uomini e donne, viaggiatori sospesi che navigano a vista senza muoversi da questo territorio ristretto fatto di 36 finestre in mezzo ad una città dove non ci sono più i rumori. Se ne stanno col naso in su, i miei vicini di casa, alla sera. Ogni tanto qualcuno mette una canzone. Lo sappiamo che anche se il cielo è vuoto e gli aerei sono spariti, gli uccelli non hanno smesso di volare. Anzi: i piccioni sono particolarmente frizzanti in questi giorni. Ci siamo fermati, lo hanno detto in centomila in questi giorni.
Ed ora tutto il nostro mondo è soltanto questo condominio, dove incredibilmente ci siamo sempre trattati come esseri umani. Non siamo mai stati fisicamente così distanti, ma nemmeno allo stesso tempo così vicini. Ognuno trova l’equilibrio dove può. Le loro finestre accese nella sera sono il mio coraggio, nonostante tutto.