Grande come il cielo
Bocce direzionate tramite impulsi cerebrali
A quel punto, le nostre vite dureranno, sfortunatamente, molto più a lungo. Al circolo delle bocce sotto casa dirò agli altri ultracentenari: “Una volta, tanti anni fa, ho provato una gioia grande come il cielo”. Loro smetteranno per un attimo di direzionare bocce tramite impulsi cerebrali, e ne vorranno sapere di più.
Racconterò di quella gioia che, tra aprile e maggio 2015, mi aveva pervasa durante le settimane in cui 17 miei ritratti erano rimasti esposti presso “Garignani Belle Arti” in Vanchiglia a Torino. Ovviamente, Torino a quel punto sarà la metropoli più grande d’Italia, e la più bella, ed avrà inglobato Milano e Roma. In sostanza, Torino a quel punto sarà l’Italia.
Gli racconterò della felicità che Chiara e la sua famiglia avevano saputo donarmi, dandomi fiducia (io, un nessuno qualsiasi) e permettendomi di appendere la “mia” Asia sui muri della loro galleria. L’Asia, nel 2100, ormai sarà un concetto desueto, ma non importerà poi più di tanto.
Gli dirò che durante le settimane dell’esposizione al mattino mi svegliavo spesso col sorriso. E che, durante il giorno a più riprese, mi sentivo innamorata senza essere innamorata.
Poi, prima di riprendere a giocare, tirerò fuori un file dal mio cervello (i libri, ovviamente, saranno tristemente scomparsi), e gli leggerò una delle lettere più emozionanti di Kurt Vonnegut:
Praticate ogni arte, musica, canto, danza, recitazione, disegno, pittura, scultura, poesia, romanzo, saggi, reportage, non importa quanto bene o male, non per ottenere soldi o fama, ma per sperimentare il divenire, per scoprire cosa c’è dentro di voi, per far crescere la vostra anima.
Seriamente! Dovete iniziare ora, praticare l’arte e farlo per il resto della vostra vita. Disegnate un ritratto divertente o carino della signora Lockwood, e dateglielo. Ballate fino a casa dopo la scuola, e cantate nella doccia e così via. Disegnate un viso nel vostro purè di patate. Fate finta di essere Dracula.
Questo è un compito per stanotte, e spero che la signora Lockwood vi boccerà se non lo fate. Scrivete una poesia di sei versi, su niente, ma in rima. Non giochiamo a tennis senza rete, non sarebbe equo. Cercate di renderla la migliore possibile. Ma non dite a nessun che lo state facendo. Non la mostrate e non la recitate davanti a nessuno, neanche alla vostra ragazza o ai vostri genitori o chiunque, o alla signora Lockwood. OK? Strappatela in pezzetti piccolissimi, e buttatela in cestini diversi. Vi accorgerete di essere stati ricompensati gloriosamente per la vostra poesia. Avrete sperimentato il divenire, imparato molto di più su voi stessi e quello che avete dentro, e sarete riusciti ad accrescere la vostra anima.
Finirò il mio racconto dicendo che non mi sarei mai aspettata che così tante persone avrebbero preso del tempo per venire a vedere cosa avevo messo insieme. Poi, come niente fosse, ritorneremo alla partita ed io perderò, ma sarò di nuovo felice.
Dialoghi illuminati dalla serata d’apertura
(1)
“Sei agitata?”
“No, perché?”
“Perché sei parecchio sudata”
“Io sudo sempre così tanto. Tu no?”
(2)
“Ci pensi che risate se, così, all’improvviso, cadesse il soppalco”. Mostra finisce in tragedia. Vedo già i titoli su “La Stampa”
(3)
Una mamma, bellissima, si avvicina. M’indica il figlio che, in un angolo, abbraccia con amore pressoché infinito una ciotola enorme piena di patatine. Sconsolata, ammette: “Gli ho detto che stasera saremmo andati a vedere dell’arte. Lui per arte intende le patatine”. Io, seria, rispondo: “Anch’io. E’ per questo che ne ho messe circa due chili”.
(4)
Dialogo avvenuto davanti al ritratto della signora turkmena:
“Lei non è turkmena, vero? Assomiglia troppo ad una attrice delle soap opera sud-americane”
Io, nella mia testa: “Sì, è Milagros”.
(5)
Dialogo avvenuto davanti al ritratto del piccolo Elvis uzbeko:
“Te la sei inventata la storia, vero, la storia di Al Bano e Romina?”
Io, nella mia testa: “ …….”
(6)
Un fotografo evidentemente professionista si avvicina e mi chiede:
“Che apertura hai usato in questo ritratto”
Io: “Non lo so”
“E qui?”
Io: “Non lo so”
“E qui?”
Io: “Non lo so”
Brava Vane, tu sì che sai come fare una buona impressione.
Commenti, ovvero il libro della verità
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Ringraziamenti
Grazie ai miei genitori che mi hanno sempre lasciata andare. Senza questa libertà questi ritratti non sarebbero mai nati.
Grazie a Pi, perché senza di lei, la serata di apertura avrebbe potuto prendere una pessima piega, con attacchi di panico e girate di occhiali. Grazie per essere il mio personal antidepressivo e un’ottima endorfina.
Grazie a Mr. Kangaroo che, ha viaggiato dalla lontana Irlanda incontrando l’alba e valicando il Canale e le Alpi per essere con me in una delle serate più importanti della mia vita.
Grazie a Beppe, che anche se non era presente la serata dell’apertura, era comunque con noi lo stesso attraverso le meravigliose stampe delle foto.
Grazie a Carlito, il fotografo ufficiale della serata. E’ stato così bravo da riuscire a far sembrare quasi carina anche me.
E poi in ordine puramente casuale, grazie a chi è potuto venire all’apertura: Tom the Very Great, per la pubblicità tra gli storici medievali e gli editori; Manu & Anna & Ester & Franceschina; Mariuccia; Edith; Letizia; Antonia e la sua mitica coinquilina di cui ho storpiato il nome per tutta la serata; la mia Prof di Russo; Nicola 1 e la sua famiglia; Nicola 2 e la sua famiglia; Carmen; Klaudia; Ale & Laura; tutti i miei vicini di casa, e tutti quegli splendidi sconosciuti che hanno partecipato l’11 aprile.
Grazie anche a chi è venuto da molto lontano nel corso delle settimane di esposizione: grazie a Pollicina per gli incoraggiamenti e per aver messo insieme anche la mia prima rassegna stampa; Francy da Genova; Lucy & Madda & Lore ed il loro narghilè; Aurora e Mira; George e Gabry dal Friuli; Marina e Fabrizio, e Michy da Biella.
Last but not least, grazie a tutti quelli che, da luoghi geograficamente troppo lontani per poter venire a Torino, mi hanno comunque incoraggiata: Romy & Simo; Aileen and the lads; Inga e Jens; Fransa; Murray; Dany & Andre; Marion; Anna & Geert; Patrick & Kenny; Graziano detto Grace; Damiano; Anna Maria; Jessica; Sara da Berlino e Sara da Cagliari; Butterfly; Angela la mia PR della Sardegna; Mary’s Dream e Victoria detta Tor.
A presto, cari lettori!
Very cool Vanessa!
Directly from Hong Kong – Maggie! You are my first commenter! Thanks a million, I hope you enjoyed it!
Onestamente. ..? Tanti Nessuno, come quando ti ritrovi ad ammirare un’opera d’arte e sai che qualsiasi commento è superfluo . Un racconto di un giorno di una serata di un momento vissuto che non potrai mai dimenticare. GRANDE. .!!!!
Grazie per avermi fatto partecipe.
Grazie mille per tutto, Carlito!
As always, what a beautifully written blog, Vanessa! I haven’t written my poem yet, but I will! Thank you for sharing this exhibition, photos and your funny thoughts with us. Hugs from Denmark, xxx
Thanks to you for your support 🙂 You were with us in spirit in the first glass of prosecco 🙂
Thank you thank you thank you!